Infortunio sul lavoro e successiva morte per Covid: non c’è responsabilità del datore di lavoro

Buonocore Galletti Zoppolato Avvocati, con l’avv. Stefano Buonocore, ha ottenuto l’archiviazione del procedimento a carico di un’imprenditore indagato per omicidio colposo.
Il decesso per Covid contratto altrove costituisce, rispetto alle conseguenze di un precedente infortunio sul lavoro, una concausa eccezionale anche se vi è collegamento causale tra i due eventi sul piano naturalistico.
A seguito di un infortunio in un cantiere un dipendente aveva riportato lesioni gravissime con invalidità permanente (con procedimento penale per lesioni già concluso). Successivamente il lavoratore aveva contratto altrove un’infezione da SARS-Covid-2 che ne aveva causato il decesso. All’esito dell’esame autoptico, nel corso del quale era emerso che non vi era alcun collegamento causale, sul piano naturalistico, tra le conseguenze dell’infortunio subito dal lavoratore e il decesso per Covid, il Gip del Tribunale di Udine ha disposto l’archiviazione del procedimento. Con un obiter dictum il Tribunale ha affermato un principio, molto atteso, di rilevante portata anche per il futuro: “In ogni caso, anche riconosciuto che la patologia da cui la vittima era affetta in conseguenza dell’infortunio abbia avuto incidenza significativa concausale, nel decesso, deve riconoscersi che il sopravvenuto contagio da Sars-Covid-2 si pone rispetto al datore di lavoro quale evento eccezionale in grado di provocare la morte in soggetto paraplegico, non prevedibile né evitabile”.