Whistleblowing: cosa fare?

Il 9 marzo 2023, l’Italia ha recepito la Direttiva UE sul Whistleblowing con il D.lgs. 24/2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale italiana il 15 marzo 2023. Per adeguarsi alle disposizioni del Decreto, le aziende che impiegano fra i 50 e i 249 dipendenti – nonché quelle, anche con meno di 50 dipendenti ma dotate di un modello di organizzazione, gestione e controllo di cui al D.lgs. 231/2001 – hanno tempo fino al 𝟏𝟕 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞!  
𝐂𝐨𝐬’𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐰𝐡𝐢𝐬𝐭𝐥𝐞𝐛𝐥𝐨𝐰𝐢𝐧𝐠? 
E’ uno strumento di compliance aziendale che consente a chi lavora in azienda di segnalare potenziali violazioni, illeciti o frodi di cui sia stato testimone nel proprio contesto lavorativo, al fine di tutelare l’integrità del proprio ente di riferimento, prevenendo e contrastando comportamenti scorretti o illegali.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞? 
– Istituire canali interni per consentire ai dipendenti di effettuare segnalazioni in forma scritta oppure in forma orale;
– Affidare la gestione dei predetti canali ad una persona o ad un ufficio interno autonomo oppure ad un soggetto esterno;
– Tutelare la riservatezza dei segnalanti;
– Elaborare una procedura per regolare in modo preciso la gestione delle segnalazioni;
– Informare i dipendenti delle modalità per rendere le segnalazioni. 
𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐰𝐡𝐢𝐬𝐭𝐥𝐞𝐛𝐥𝐨𝐰𝐢𝐧𝐠?
– redazione di policy/procedure di whistleblowing e regolamenti per la gestione delle segnalazioni;
– adeguamento ed integrazione dei modelli 231 a questa nuova esigenza;
– assistenza legale nei procedimenti disciplinari;
– formazione specifica su tematiche whistleblowing e sulla gestione delle segnalazioni.

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