Direttiva PIF e nuovi reati presupposto nel D.Lgs. 231/200

Il 30 luglio 2020 è entrato in vigore il D.Lgs. 75/2020 di attuazione della Direttiva UE 2017/1371 (c.d. Direttiva PIF), relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione.
Per quanto qui ci interessa maggiormente, tale D.Lgs. inserisce nel catalogo dei reati presupposto del D.Lgs. 231/2001 il delitto di frode nelle pubbliche forniture, il delitto di frode in agricoltura, nonché i delitti di peculato, peculato mediante profitto dell’errore altrui e abuso d’ufficio, purché – in questi casi – il fatto offenda “gli interessi finanziari dell’Unione europea”.
La responsabilità per gli enti è stata altresì estesa ai reati di dichiarazione infedele, di omessa dichiarazione e di indebita compensazione, qualora gli stessi presentino l’elemento della transnazionalità e siano commessi al fine di evadere l’I.V.A. per un importo non inferiore a 10 milioni di euro.
È stato inoltre introdotto il nuovo art. 25-sexiesdecies nel D.Lgs. 231/2001, riguardante i delitti di contrabbando di cui al D.P.R. n. 43/1973.
Il testo completo del D.Lgs. 75/2020, che introduce ulteriori novità in materia di diritto penale, è consultabile in allegato.